Capitolo Terzo
Johnny tremava. Non era il limoncello o l'acqua fredda del lavandino: era paura e... Freddo!Vestito come era in casa, con una tuta e delle ciabatte, in quel posto spazzato da un vento gelido stava letteralmente congelando.
"Ed ora dove vado?" pensò.
Non nella casa: ad occhio non sembrava il suo tempo; aveva tutta l'idea di essere un paesaggio rurale del medioevo o giù di lì e, si sa, in quei tempi la gente non era molto socievole con gli stranieri, specialmente se vestiti eccentricamente. Come minimo rischiava di essere messo al rogo.
No, meglio dirigersi verso la rimessa.
Aprì la porta. Un cigolio riempì la stanza e sentì qualcosa muoversi all'interno.
"C'è nessuno?" bisbigliò.
Ma non udì alcun suono. Avvertiva, però, uno strano senso di pesantezza nella testa, come se qualcosa stesse leggendo i suoi pensieri. Con piccoli passi si avvicinò ad un mucchio di stracci che giaceva accanto ad una grossa balla di fieno. "EEEEEEttccciùù!!!" starnutì poderosamente. "Mannaggia l'Allergia! Così mi scopriranno di sicuro, dovrò trovare un altro riparo o qui dentro mi lacrimerò anche l'anima!" pensò Johnny.
"Stai tranquillo, ora ti passerà." Disse una voce che parlava direttamente nella sua testa. Oddio! Sono diventato matto... Il limoncello é scaduto e questo é l'effetto allucinogeno. Sento le voci nella testa ma... Perché ora non starnutisco più? Respiro bene e non mi lacrimano gli occhi. Chi é stato? Cosa..." e mentre pensava questo Johnny col piede inciampò in una corda che, spostandosi, fece scivolare una parte degli stracci ammonticchiati. Una sfera grigia apparve da sotto il mucchio. Una lieve luminescenza sembrava provenire dal suo interno. Miiiiii! E questo cosa é?", pensò Johnny.
Giovanni era sui campi intento al suo lavoro. la testa continuamente andava a quel piccolo esserino nella sfera e non riusciva a concentrarsi.
"Perché l'ho portato con me? Ho già tanti guai io ci manca pure quello strano demone venuto da chissà dove che forse, anzi sicuramente, mi darà ancora altri grattacapi", pensava.
"Oggi non ti va proprio di lavorare eh???" lo apostrofò Nicola "Stamattina andavi bighellonando col tuo carretto invece di stare qui, chissà cosa riportavi indietro...", continuava con tono malizioso mentre le guardie a cavallo tenevano d'occhio la scena.
"Nicola, ma che stai dicendo?", sibilò Giovanni guardandolo storto.
"Niente, niente, eh eh!" continuò Nicola con tono canzonatorio.
Giovanni voltò le spalle e si diresse verso il gruppo degli altri braccianti.
Alice, Sebastiano e Leonora erano lì, come sempre, intenti al solito, duro, logorante lavoro. Ma non gli negavano mai un sorriso.
"Giovanni, un sorso di vino?" disse Sebastiano. "Grazie, ne ho bisogno con 'sto freddo"
"Ho sentito Nicola che faceva quelle battute davanti alle guardie. Ora ci stanno a guardare. E' un po' che osservo Nicola. Da qualche mese é cambiato. Lo sapevi che la moglie lo aveva denunciato per maltrattamenti ed invece é andata a finire lei in prigione?" disse Alice sottovoce.
"Giovanna? In prigione?" trasalì Giovanni
Giovanna era la sorella della sua povera moglie. Si volevano bene come fratello e sorella, essendo cresciuti insieme. Quando lui aveva sposato Alessandra, la sorella più piccola, il loro legame era diventato ancora più forte.
Ma da quando Giovanna aveva sposato Nicola, lei era cambiata. Era diventata chiusa, alle volte sembrava che evitasse persino di parlare a suo cognato. Da un po' di tempo a questa parte non aveva avuto più notizie di lei ed ora ecco che apprende che Nicola aveva fatto rinchiudere la moglie.
La giornata lavorativa, al calare del sole, terminò.
Tutti i braccianti, raccolte le loro cose, si recarono dal borgomastro a consegnare gli attrezzi ed a far pesare quello che era stato prodotto.
Quasi tutto andava al padrone, al Tiranno. Poco restava a loro e con quel poco dovevano pensare a sfamare le loro famiglie.
Giovanni tornò a casa, come tutte le sere. Era quasi buio e notò una tremante lucina provenire dalla finestra della rimessa.
Balzò giù dal carro e, brandendo il forcone, entrò dentro.
Trasalì vedendo un piccolo esserino grigio dormire in braccio ad uno strano ragazzo vestito in maniera assai eccentrica...
Johnny tremava. Non era il limoncello o l'acqua fredda del lavandino: era paura e... Freddo!Vestito come era in casa, con una tuta e delle ciabatte, in quel posto spazzato da un vento gelido stava letteralmente congelando.
"Ed ora dove vado?" pensò.
Non nella casa: ad occhio non sembrava il suo tempo; aveva tutta l'idea di essere un paesaggio rurale del medioevo o giù di lì e, si sa, in quei tempi la gente non era molto socievole con gli stranieri, specialmente se vestiti eccentricamente. Come minimo rischiava di essere messo al rogo.
No, meglio dirigersi verso la rimessa.
Aprì la porta. Un cigolio riempì la stanza e sentì qualcosa muoversi all'interno.
"C'è nessuno?" bisbigliò.
Ma non udì alcun suono. Avvertiva, però, uno strano senso di pesantezza nella testa, come se qualcosa stesse leggendo i suoi pensieri. Con piccoli passi si avvicinò ad un mucchio di stracci che giaceva accanto ad una grossa balla di fieno. "EEEEEEttccciùù!!!" starnutì poderosamente. "Mannaggia l'Allergia! Così mi scopriranno di sicuro, dovrò trovare un altro riparo o qui dentro mi lacrimerò anche l'anima!" pensò Johnny.
"Stai tranquillo, ora ti passerà." Disse una voce che parlava direttamente nella sua testa. Oddio! Sono diventato matto... Il limoncello é scaduto e questo é l'effetto allucinogeno. Sento le voci nella testa ma... Perché ora non starnutisco più? Respiro bene e non mi lacrimano gli occhi. Chi é stato? Cosa..." e mentre pensava questo Johnny col piede inciampò in una corda che, spostandosi, fece scivolare una parte degli stracci ammonticchiati. Una sfera grigia apparve da sotto il mucchio. Una lieve luminescenza sembrava provenire dal suo interno. Miiiiii! E questo cosa é?", pensò Johnny.
Giovanni era sui campi intento al suo lavoro. la testa continuamente andava a quel piccolo esserino nella sfera e non riusciva a concentrarsi.
"Perché l'ho portato con me? Ho già tanti guai io ci manca pure quello strano demone venuto da chissà dove che forse, anzi sicuramente, mi darà ancora altri grattacapi", pensava.
"Oggi non ti va proprio di lavorare eh???" lo apostrofò Nicola "Stamattina andavi bighellonando col tuo carretto invece di stare qui, chissà cosa riportavi indietro...", continuava con tono malizioso mentre le guardie a cavallo tenevano d'occhio la scena.
"Nicola, ma che stai dicendo?", sibilò Giovanni guardandolo storto.
"Niente, niente, eh eh!" continuò Nicola con tono canzonatorio.
Giovanni voltò le spalle e si diresse verso il gruppo degli altri braccianti.
Alice, Sebastiano e Leonora erano lì, come sempre, intenti al solito, duro, logorante lavoro. Ma non gli negavano mai un sorriso.
"Giovanni, un sorso di vino?" disse Sebastiano. "Grazie, ne ho bisogno con 'sto freddo"
"Ho sentito Nicola che faceva quelle battute davanti alle guardie. Ora ci stanno a guardare. E' un po' che osservo Nicola. Da qualche mese é cambiato. Lo sapevi che la moglie lo aveva denunciato per maltrattamenti ed invece é andata a finire lei in prigione?" disse Alice sottovoce.
"Giovanna? In prigione?" trasalì Giovanni
Giovanna era la sorella della sua povera moglie. Si volevano bene come fratello e sorella, essendo cresciuti insieme. Quando lui aveva sposato Alessandra, la sorella più piccola, il loro legame era diventato ancora più forte.
Ma da quando Giovanna aveva sposato Nicola, lei era cambiata. Era diventata chiusa, alle volte sembrava che evitasse persino di parlare a suo cognato. Da un po' di tempo a questa parte non aveva avuto più notizie di lei ed ora ecco che apprende che Nicola aveva fatto rinchiudere la moglie.
La giornata lavorativa, al calare del sole, terminò.
Tutti i braccianti, raccolte le loro cose, si recarono dal borgomastro a consegnare gli attrezzi ed a far pesare quello che era stato prodotto.
Quasi tutto andava al padrone, al Tiranno. Poco restava a loro e con quel poco dovevano pensare a sfamare le loro famiglie.
Giovanni tornò a casa, come tutte le sere. Era quasi buio e notò una tremante lucina provenire dalla finestra della rimessa.
Balzò giù dal carro e, brandendo il forcone, entrò dentro.
Trasalì vedendo un piccolo esserino grigio dormire in braccio ad uno strano ragazzo vestito in maniera assai eccentrica...
Mar Gen 07, 2014 2:55 pm Da CORRY
» HOLIDAYS IN THE TIME OF CRISIS
Mar Ago 27, 2013 3:37 pm Da CORRY
» DESPERATELY SEEKING SISSI' !!!!
Mer Apr 03, 2013 4:07 pm Da Il Terrore dei Sette Mari
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Mar Mar 12, 2013 12:11 am Da chihiro
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Gio Mar 07, 2013 9:02 am Da CORRY
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Mar Gen 29, 2013 3:39 pm Da katrina
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Mar Gen 29, 2013 10:45 am Da JTKIRK
» FINALE N2 MEGLIO TARDI CHE MAI!!!!!!!!!!!!
Lun Nov 12, 2012 1:16 pm Da katrina
» MR CROCODILE CORRY ! PART SIX
Ven Set 21, 2012 2:03 pm Da katrina